Homepage Main navigation Main content Footer

Startup Fintech e Insurtech: quante sono, dove sono, quanto raccolgono

Quante sono le startup Fintech & Insurtech a livello mondiale? E quanti fondi raccolgono? Quali sono i loro modelli di business? L’Osservatorio del Politecnico di Milano ha analizzato a livello globale le realtà nate negli ultimi 5 anni e capaci di raccogliere almeno un milione di dollari di fondi totali. Queste realtà risultano essere 2.541 e hanno raccolto complessivamente 55,3 miliardi di dollari, con una media per startup di 22 milioni di dollari. 

Sono localizzate principalmente nel continente americano, che ne ospita 1.135 (45%), di cui 980 negli USA. Segue l’Europa con 774 startup (30%), di cui 79 in Francia e 70 in Germania. Al terzo posto il continente asiatico, con 561 aziende (22%) di cui 175 in Cina. Molto più distanti Oceania (45 startup, 2% del totale) e Africa (26 startup, 1%). 

Il continente americano è  anche quello dove le startup raccolgono complessivamente maggiori fondi, pari a 23,9 miliardi di dollari (43% del totale), con la prevalenza degli Stati Uniti (21,4 miliardi di dollari, il 39% del totale). Al secondo posto troviamo le startup asiatiche (17,0 miliardi di dollari, 31% del totale) grazie alla spinta ancora più decisa della Cina, con 8,5 miliardi di dollari raccolti. L’Europa segue con  11,9 miliardi di dollari, pari al 22%  del totale.

Considerando i settori, la maggior parte delle startup guarda al mondo dei servizi bancari (il 60%), seguito dal mondo degli investimenti (35%) e dal mondo assicurativo (15%). Sono proprio le startup attive in quest’ultimo campo (le Insurtech) quelle in grado di raccogliere in media più fondi, pari a 28 milioni di dollari (contro i 22 della media totale).  
Concentrandosi sul target di clientela, l’eterogeneità è altrettanto apprezzabile, con startup che guardano ai consumatori retail (il 63% del totale), alle aziende del mondo finanziario (39%)  non (50%), o alla pubblica  amministrazione (12%).

La tecnologia è uno dei fattori distintivi delle startup Fintech & Insurtech, con strumenti quali piattaforme  Web o mobile App divenute ormai indispensabili. L’Intelligenza Artificiale sembra iniziare ad essere una costante, con il 37% delle startup che dichiara di utilizzarla, anche per applicazioni specifiche, come il Natural Language Processing (dove l’Europa sembra più impegnata, con un 9% di startup che ne fa uso, contro il 4% in media dei restanti continenti). 

Guardando alle API si nota come il 36%  delle startup ne faccia ricorso, ma è estremamente evidente la differenza tra continenti, con rispettivamente, il 92%, 79% e 78% delle startup in Africa, Asia e Oceania che dichiarano di farne uso. Proprio le API sono uno dei  fattori che abilitano una logica di ecosistema, e questo  si vede chiaramente guardando alle collaborazioni che le startup dichiarano di avere in essere: ben il 92%,  93% e 91% delle startup rispettivamente africane, asiatiche e oceaniche dichiara di avere almeno una  partnership in essere, contro  il 58% e 72% di America ed Europa.

In merito alla sostenibilità, il 27% delle startup si dichiara attenta ad almeno uno dei Sustainability Goals identificati dall’ONU (in particolare il 18% a uno solo, il 9% ad almeno due). I temi più a cuore risultano essere sia sociali, come la riduzione delle  diseguaglianze (rilevante per il 10% delle startup a livello  mondiale e soprattutto in Africa, dove è rilevante per tutte le startup attente alla sostenibilità), sia ambientali,  come la lotta al cambiamento climatico (4% a livello mondiale, ma ancora di più al centro per le startup europee, 8%).

L’attenzione di queste realtà alla sostenibilità si concretizza in vari modi: 

  • Per il 22%  tramite l’offerta di servizi e prodotti che impattino direttamente su uno dei  Sustainability Goals identificati
  • Per l’8% essere attente  alla sostenibilità significa prima di tutto esserlo  internamente, adottando comportamenti sostenibili e diventando quindi una sustainable company.
  • Per il 4% tramite partnership con altri attori, ad  esempio no profit attente al cambiamento climatico
  • Infine, l’1% è attento alla  sostenibilità in maniera “indiretta”, ossia facendo donazioni per cause ambientali o sociali.

L’attenzione alla sostenibilità sembra essere legata all’apprezzamento dagli investitori: se infatti i fondi  medi raccolti dalle startup che non si dichiarano attente alla sostenibilità si attestano sui 20,4 milioni di dollari, per le startup invece sono sensibili al tema arrivano a 25,5 milioni. Il riconoscimento economico varia però a seconda del continente, con il rapporto dei fondi medi raccolti da startup che si dichiarano attente e non che passa da 5,9 nel caso dell’Africa, a 2 nel caso dell’Europa, fino a 0,9 nel  continente americano, dove sembra quindi che il fattore sostenibilità pesi relativamente poco nell’accesso ai  finanziamenti.