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Lo stato del 5G in Italia e in Europa

Una tecnologia con grandi potenzialità per lo sviluppo di servizi ai cittadini e alle imprese, capace di rendere i sistemi di comunicazione più efficienti non solo a livello di velocità ma anche come affidabilità, continuità, sicurezza e qualità dei servizi in questione. Questo è il 5G, una tecnologia che i Paesi europei stanno incrementando con ritmi diversi. 

Connessioni e coperture 

Secondo lo European 5G Observatory nel quarto trimestre del 2021 il 5G risulta implementato in 25 dei 27 stati membri dell’UE, tutti eccetto Portogallo e Lituania. Esistono tre diversi sistemi di connessione di questo tipo, legati a tre diverse bande di frequenza (700 Mhz, 3,6 e 26 Ghz). Nonostante gli sforzi di armonizzazione portati avanti dall’UE sussistono ancora delle differenze tra le varie nazioni.
In Italia, Germania, Danimarca, Finlandia, Slovenia, Croazia e Grecia risultano disponibili tutte e tre le bande di frequenza. In altri 7 stati sono invece disponibili solo le due inferiori (700 Mhz e 3,6 Ghz), mentre in 3 paesi esiste solo la banda di frequenza da 3,6 Ghz e in 6 non ne è ancora stata assegnata nessuna.
In generale, la banda di 3,6 Ghz risulta quella più ampiamente assegnata, in 19 dei 27 stati UE, seguita da quella di frequenza inferiore (700 Mhz) a oggi disponibile in 17 Paesi.
L’omogeneizzazione della frequenza rimane comunque un obiettivo importante, per assicurare il funzionamento della rete mobile attraverso i confini dei vari paesi e garantire una comunicazione digitale di ultima generazione non soltanto all’interno dei singoli Paesi.

L'accesso della popolazione alla rete

Un altro aspetto importante dell'implementazione del 5G è la sua capacità di raggiungere la popolazione. Da questo punto di vista ci sono ancora significative differenze tra i vari Paesi UE, in gran parte dovute alle diverse conformazioni geografiche. Le altitudini e le irregolarità, in maniera particolare, rendono difficile garantire una copertura estesa. 
La capillarità maggiore si registra nei paesi dell'Europa settentrionale, in particolare in Danimarca, Germania e Paesi Bassi, dove l'80% della popolazione risulta raggiunta dalla connessione di ultima generazione. In Danimarca, in particolare, è elevata anche la quota di popolazione rurale coperta, pari al 75%. Nei Paesi Bassi, questa cifra scende invece al 29%, ma in molti Paesi è pari a 0.
È il caso anche dell'Italia, dove l'8,1% della popolazione totale è coperta dalla rete, ma la quota scende a 0 nelle campagne. Oltre alla conformazione territoriale, va considerato che la cella 5g ha una copertura limitata rispetto a quella delle reti precedenti, il che la rende più adatta agli spazi più ristretti e quindi ai centri urbani rispetto alle zone più ampie come quelle rurali, che per essere coperte necessiteranno di un numero molto più elevato di antenne.
La disparità di accesso alla rete tra centri urbani e campagne era comunque già un problema delle reti precedenti, nonostante i notevoli passi avanti fatti negli ultimi anni. Secondo i dati Eurostat, laddove l'88% della popolazione residente in città in Italia aveva accesso a internet nel 2019, questo era infatti vero per l'82% della popolazione rurale.


Ambiti applicativi

In Italia alla fine del 2020 il principale macro-ambito applicativo del 5G, in termini di sperimentazioni, riguardava il monitoraggio a distanza, col 35%.
Abbastanza diffuse anche le sperimentazioni di soluzioni volte al miglioramento della user experience e quelle in ambito videosorveglianza. Seguono poi gli ambiti delle Remote Operations, per il supporto all’operatore sul campo; , e quello dei veicoli intelligenti e connessi, concentrato, in particolare, sul miglioramento della sicurezza del guidatore.
Più marginali le sperimentazioni relative all’utilizzo di Collaborative Robots, quelle sul miglioramento della connettività tramite l’utilizzo combinato di tecnologie di rete esistenti e quelle sui veicoli autonomi.
Leggermente differente la situazione in Europa, dove a primeggiare è l’Enhanced Experience, con molti test realizzati all’interno di stadi in occasione di eventi per permettere agli spettatori di fruire di servizi aggiuntivi grazie alla realtà aumentata.