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La crescita del mercato digitale italiano

Tutti i comparti del mercato digitale italiano (unica eccezione il segmento dei Servizi di Rete) sono in ripresa e, secondo il rapporto “Il Digitale in Italia 2021” di Anitec – Assinform (l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT), l’anno in corso si chiuderà con un +5,5% rispetto al 2020. Il volume d’affari è previsto in crescita anche nel prossimo triennio, in parte grazie all’impatto positivo delle risorse e delle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un ruolo importante per la transizione digitale dell’Italia sarà svolto dal settore della Cybersecurity. 

Il primo semestre è stato caratterizzato da una ripartenza degli investimenti ICT,  che avevano invece fatto registrare una contrazione nel primo semestre dello scorso anno a causa dell’emergenza pandemica. Il mercato digitale a giugno 2021 si è attestato a 36.069 milioni di euro (+5,7% rispetto al primo semestre 2020). In crescita il comparto dei Dispositivi e Sistemi (9.836 milioni di euro, +11,9%), quello dei Software e Soluzioni ICT (3.653 milioni di euro, +8,2%), dei Servizi ICT (6.431 milioni di euro, +8%) e dei Contenuti e Pubblicità Digitale (6.513 milioni di euro, +9,2%). I Servizi di Rete hanno invece registrato un’ulteriore contrazione (9.636 milioni di euro, -4,1%). 

Per quanto riguarda le dinamiche della seconda metà del 2021, tutti i comparti (ad eccezione dei Servizi di Rete) sono previsti in crescita e con un trend in miglioramento rispetto alle previsioni pubblicate lo scorso luglio. Tra le maggiori differenze rispetto alle previsioni di luglio si evidenziano: un aumento dei Dispositivi e Sistemi grazie alla crescita maggiormente sostenuta nei segmenti degli apparecchi TV, dei personal computer e dei device mobili; una crescita ulteriore del segmento software per effetto del processo di accelerazione della digitalizzazione in tutti i comparti; una previsione in aumento dei contenuti digitali a causa soprattutto delle maggiori crescite registrate nel segmento del Digital Advertising.

Sulla base di queste considerazioni, si prevede che il mercato digitale si attesti a 75.410 milioni di euro nel 2021 (+5,5% rispetto al 2020). Per il triennio 2022-2024 si prevede che la crescita continui portando il mercato a 79.286 milioni di euro (+5,1%) nel 2022, a 83.270 milioni di euro (+5%) nel 2023 e a 87.328 milioni di euro (+4,9%) nel 2024.

Nel triennio 2022-2024, i principali driver tecnologici continueranno a essere i Digital Enabler, che già negli ultimi anni hanno dato un forte impulso al mercato digitale: Cloud Computing, Big Data, Intelligenza Artificiale, IoT, Cybersecurity. 

Su quest’ultimo fronte, la spesa complessiva si prevede che giunga a 1.393 milioni di euro a fine 2021, con una crescita del 12,4%, più elevata rispetto a quella stimata per il mercato digitale nel suo complesso. Anche nel prossimo triennio ci si attende una dinamica in aumento, con un tasso di crescita medio annuo del 13,1% e una spesa che supererà i 2 miliardi di euro nel 2024. Sul piano normativo e istituzionale si registrano inoltre innovazioni come la recente nascita dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.

Nel Rapporto vengono inoltre delineati due scenari (uno ottimistico e uno pessimistico) per stabilire l’incidenza del PNRR sulla ulteriore crescita del mercato digitale.
L’Italia con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – afferma Gay – si gioca oggi la chance di poter recuperare i ritardi accumulati nel tempo e affrontare in maniera sinergica la transizione ambientale ed energetica e quella digitale sfruttando il ruolo strategico delle nuove tecnologie. Per il nostro mercato, le nuove risorse del PNRR incideranno complessivamente per 29,2 miliardi nel periodo 2021-2024 (nell’ipotesi più ottimistica che il 100% delle risorse messe a disposizione per il Paese venga sbloccato ed effettivamente utilizzato), ovvero tra gli 8 e i 9 miliardi ogni anno a partire dal 2022, incrementali rispetto a un mercato ‘fisiologico’ tra i 75 e gli 87 miliardi annui” ha commentato Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform.