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Gli investimenti in Innovazione Digitale delle imprese italiane

Nel contesto di incertezza e complessità le imprese sembrano aver compreso come la spinta verso l’Innovazione Digitale sia una leva fondamentale per il progresso  del business, per la sopravvivenza negli attuali contesti competitivi e anche per la transizione ecologica, prossima sfida collettiva. L’ultimo report dell’Osservatorio Digital Transformation del Politecnico di Milano fotografa lo stato dell’Innovazione Digitale nelle imprese italiane in  termini di risorse impiegate e priorità di investimento, anche rispetto alla fase di ripresa dopo la pandemia.

Le imprese italiane si affacciano al 2022 pianificando importanti crescite negli investimenti in ICT, riprendendo il trend di crescita che si era registrato negli anni precedenti al  2020 e che era stato parzialmente interrotto a causa delle difficoltà imposte dalla pandemia. Gli investimenti delle imprese di grandi dimensioni si concentrano in primo luogo su Information Security e Big Data. Anche per le PMI gli investimenti in Information Security rappresentano la priorità, seguiti da Applicazioni e tecnologie di Industria 4.0 che segnano  un importante aumento di interesse rispetto agli anni passati.
Nel 2021 il rapporto tra il budget della Direzione ICT e il fatturato è stato in media pari a 2,5%, un valore in linea a quello rilevato negli anni precedenti e in leggero rialzo rispetto all’anno scorso (2,3%). I settori Finance e Media/Telco si mantengono in testa alla classifica come maggiori investitori in tecnologie digitali. Per il 2022 è prevista una crescita del budget ICT per il 56% nelle grandi imprese e per il 40% nelle PMI. Il budget dedicato all’innovazione digitale non è limitato alle direzioni ICT: nel 59% delle imprese italiane viene stanziato anche per altre divisioni, soprattutto Marketing (75%) e Ricerca & Sviluppo (37%). 

Sebbene questi segnali siano positivi, l’Italia rimane in posizioni secondarie per digitalizzazione in Europa, nello specifico al 20° posto nel Desi (Digital Economy and Society Index), stilato ogni anno dalla Commissione Europea. Le lacune più importanti rispetto alla media europea si registrano sulle competenze digitali.   

La pandemia ha sicuramente avuto un effetto di accelerazione sui progetti di digitalizzazione, introducendo strumenti e modalità che le aziende potremmo mantenere anche in futuro. La necessità condivisa è ora in primis quella di assicurare un chiaro allineamento tra la spinta verso l’innovazione e gli obiettivi strategici dell’impresa, con lo scopo di portare reali benefici e agire su ambiti rilevanti in modo corale con il resto dell’organizzazione. Per fare questo non si può chiaramente prescindere da un forte ingaggio dei vertici aziendali, ma nemmeno da una maggior collaborazione interna tra le diverse funzioni e un più forte commitment di tutta la popolazione aziendale.